Ispirare e creare il futuro...

Attraverso la ricerca, lo scambio, il confronto, il Festival vuole costruire un sistema di pensiero coerente che nasca dalle buone prassi e che sappia ispirarle.

Un pensiero in continuo divenire, ispirato, creativo e creatore, obbediente al vangelo e fedele ai segni dei tempi che lo Spirito saprà indicarci, nell’ottica della co-ispirazione, della co-responsabilizzazione, e della co-creazione di nuove visioni di Chiesa e pratiche da mettere in atto per generare futuro. Una ricerca continua che sia sempre creativa e aperta alla contaminazione con la diversità di linguaggi, di pensieri e di azioni che il nostro tempo presenta.

Proprio perché strettamente ancorata alla storia, la pastorale deve raccontare percorsi mutevoli e sempre innovativi, mai racchiudibili in schemi fissi, validi universalmente.

Perciò il lavoro che si vuole intraprendere non può avere paura delle divergenze, delle latitudini e longitudini in cui si sviluppano le idee. Non può pensare che un’azione o un’idea sia necessariamente superiore ad un’altra ma si sforzerà di generare percorsi sempre nuovi immaginando il futuro, per discernere comunitariamente strade percorribili oltre i nostri punti ciechi dettati dall’esperienza e dai paradigmi culturali e scientifici attuali; come una coppia di sposi che conoscendosi genera una nuova vita che è né la somma né la sintesi dei genitori ma è una vera novità creativa, unica nel suo genere e necessaria a tutti.

Per offrire opportunità d’incontro dell’uomo con Dio e di Dio con l’uomo in un preciso e determinato tempo e momento storico è necessario attuare, di volta in volta, un circolo ermeneutico virtuoso nel quale quindi interagiscono teoria e prassi: l’obiettivo della teologia pastorale è da sempre infatti l’attuazione di prassi che permettano con creatività di avvicinare Cristo all’umanità, attraverso percorsi di vita, di formazione, di spiritualità in grado di aprirsi alla vastità e alla dinamicità di questa sfida.

...in un tempo di grandi incertezze

In questo tempo di grandi incertezze, all’inizio di un anno pastorale segnato da numerose domande sul futuro ecclesiale e non solo, le comunità sono alla ricerca di una strada da seguire per riprendere i loro cammini, condividere progetti, tornare ad incontrarsi.

L’esigenza di progettare il futuro si scontra però con l’incertezza del presente ancora contraddistinto dell’emergenza sanitaria e dall’impraticabilità della pastorale così come l’abbiamo vissuta fino al febbraio del 2020. Ci troviamo di fronte a numerose criticità che fatichiamo ad interpretare e quindi ad affrontare. Di fronte a questa situazione siamo chiamati a reagire e a lavorare assiduamente per ricostruire un tessuto sociale ed ecclesiale in grande sofferenza, come rilevano molti nostri pastori.