Se la pandemia ci ha fatto riscoprire che “siamo tutti sulla stessa barca”, bisogna anche imparare a remare insieme. Costruire legami a partire dalla convinzione che ciascuno ha qualcosa di prezioso e insostituibile da condividere, acquisendo un metodo e un atteggiamento di fondo capace di far interagire la propria prospettiva con quella di tutte le altre.
Ci sono quindi tante responsabilità da condividere e tante sperimentazioni da lanciare. Occorre affinare le proprie competenze relazionali per riuscire a trovare risposte a problemi sempre più complessi, senza rimanerne schiacciati. Per riattivare processi e ricostruire iniziative pastorali, occorre una chiara prospettiva basata sulle creatività, che consenta alle comunità di creare proposte frutto della commistione di tanti fattori e di dialogo a tutti i livelli.
Elaborare proposte pastorali in questo tempo di esige di lasciarci alle spalle schemi già collaudati, accogliendo e interpretando le odierne trasformazioni con coraggio. Solo così saremo in grado di incontrare la grande domanda che tutti ci poniamo di fronte a questa sfida “sapienziale” ed educativa.